Galaxy

 

 

analog print, 2000

 

“Le immagini si formano in un istante e attraverso la retina, viaggiando più veloce della luce, provocano in noi emozioni, fascinazioni, folgorazioni. Espandendosi come una nebulosa (Galassia) ci conducono nel vortice segreto del micro e macrocosmo della materia. Eppure i gesti che le hanno formate sono stati lentissimi, scansionati nel silenzio meditativo del tempo-non tempo.
Ora le  possiamo guardare alla stessa maniera in cui si vede il cielo notturno attraverso un binocolo potentissimo che raggiunge distanze siderali”.
Gabriella Dalesio, cit. dal catalogo della mostra Shell, LADS Gallery, Osaka, Giappone 2017

“La pelle, ciò che delimita il corpo di un individuo dall’ambiente che lo circonda, non è soltanto una superficie, è un punto di contatto con il mondo che del mondo porta le impronte, come i disegni stampati su una carta da pacchi. Nella danza l’identità fra essere e mondo viene espressa attraverso l’esplorazione di un corpo ridotto a sostanza naturale che si riappropria del ritmo cosmico attraverso la memoria. Per Kazuo Ono, padre spirituale del buto’, danzare vuole dire ‘indossare un mantello di universo'”.
Maria Pia D’Orazi, Luci disperse nella notte, in Seme/Seed, catalogo della mostra, Galleria AOC F 58, 2001 Roma

“The images are formed in an instant and through the retina, traveling faster than light, they cause emotions, fascinations, and electrocutions. Expanding like a nebula (Galaxy) they lead us into the secret vortex of the micro and macrocosm of matter. Yet the gestures that formed them were very slow, scanned in the meditative silence of time-not time.
Now we can look at them in the same way as we see the night sky through powerful binoculars that reach sidereal distances”.
Gabriella Dalesio, cit from the catalog of the exhibition Shell, LADS Gallery, Osaka, Japan 2017

“The skin, that which divides the body of an individual from the environment that surrounds it, is not only a surface, it is a point of contact with the world which bears the marks of the world like the patterns printed on a sheet of gift paper. In dance the identity between being and world are expressed through the exploration of a body reduced to natural substance and that reappropriates the rhythm of the universe through the memory. According to Kazuo Ono, father of the buto’, ‘to dance’ means ‘to wear a cape of the universe'”.
Maria Pia D’Orazi, Lights dispersed in the night, in Seme/Seed, catalog of exhibition, AOC F 58 Gallery, 2001 Rome